PICCOLO TEATRO D'INNOVAZIONE

PICCOLO TEATRO D'INNOVAZIONE

DIREZIONALE
Forlì (FC), 2023
Reinterpretazione di alcuni spazi di un teatro di produzione e rappresentazione teatrale situato nella prima periferia della città.

Questo intervento, risultato di una complessa mediazione fra libertà progettuale e aspetti normativi, si propone di riaggiornare gli spazi di accoglienza del teatro per connotare maggiormente la piacevolezza del frequentare i luoghi di cultura, capaci di stimolare nuove visioni di futuro per la nostra società.
Rispetto alla situazione preesistente sono state create una zona filtro, fra il foyer e la sala, e una quinta di ridefinizione del boccascena senza però ridurne la dimensione.
Ci siamo inoltre occupati della ridefinizione di tutti i materiali, verificati con le normative vigenti in materia di sicurezza e di resistenza al carico d’incendio. Abbiamo infine scelto i colori interni ed esterni e le texture dei rivestimenti.
Mantenendo le strutture esistenti si è proceduto a ridefinire la bussola dell’ingresso. Pensandola come una quinta, ne abbiamo modificato l’aspetto creando pareti e contropareti che hanno inquadrato le vetrate di ingresso sotto a un portale, caratterizzato da una insegna luminosa progettata e realizzata esclusivamente per il teatro.
Anche per gli arredi della biglietteria e dello spazio di attesa si è proceduto con il medesimo criterio. Il banco esistente è stato riverniciato e ricoperto con un pannello a doghe di legno di noce. Le pareti sono state rivestite con una boiserie fatta ad hoc in cemento colore verde, e con una carta da parati materica dalla grafica progettata elaborando le immagini degli spettacoli qui prodotti. L’illuminazione è stata realizzata con luci dedicate, mescolando coni luminosi a fascio medio e stretto.
In sala l’intervento è stato deciso, ma invisibile. Per non mutare le già buone caratteristiche acustiche siamo intervenuti solo sui colori e sulle luci, ridefinendo l’immagine del fronte del palco per evidenziare solamente il vuoto della scena.
Le pareti esterne sono state prima ripulite da tutte le superfetazioni accumulate nel corso degli anni, e poi riverniciate con colori capaci di integrare l’edificio nel tessuto urbano residenziale del quartiere.


BNC

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RESIDENZIALE
Brisighella (Ra), 2023
Ristrutturazione residenza privata

L’edificio oggetto della ristrutturazione è una piccola casa colonica situata sui rilievi che accompagnano la strada provinciale fra Brisighella e Riolo Terme, affacciata sui calanchi del Parco della Vena del Gesso.
Fortemente compromesso da numerosi interventi autoreferenziali, realizzati da chi l’aveva abitato nel corso degli anni, l’edificio si presentava di difficile interpretazione. Il primo lavoro è stato quindi leggerne la forma originaria, recuperarne la dimensione funzionale per poi ridefinirla con nuovi obiettivi di uso abitativo, soprattutto per gli spazi dedicati ai servizi.
Durante i vari sopralluoghi, l’idea predominante è stata di salvaguardarla il più possibile, mettendo a nudo la materia di cui era composta e integrandola con elementi di recupero cercati dai vari raccoglitori della zona.
Si è partiti da pulizia e ristrutturazione di muri in sasso e in mattoni, travi in legno, architravi e infissi. Contemporaneamente si è scelto tutto ciò che era da sostituire o che sarebbe servito per completare il progetto di recupero: travi in legno, pietre e sassi, mattoni e tavelle, coppi vecchi.
Anche per le finiture si è proceduto con lo stesso criterio. Il pavimento del piano terra in cotto è stato smontato e recuperato da un palazzo storico del centro della città. Le mattonelle in cemento con varie decorazioni sono state miscelate per il pavimento della sala pranzo, e sono stati utilizzati architravi in legno ed elementi in metallo, banchine e grosse lastre di pietra per gli scalini necessari per svincolare i vari livelli che connotano la struttura dell’edificio.
Tutta l’operazione non è stato solo un puro recupero filologico della tipologia originale, ma anche e soprattutto l’intenzione di sottolineare la giusta integrazione tra genius loci e innovazione tecnologica, capace di gestire correttamente un’abitazione contemporanea, come una pelle armoniosa che riveste un sistema nervoso efficiente e solido.

Tutto è stato fatto su disegno specifico. Ogni particolare racconta con segni e forme l’abitare in sintonia con lo spazio circostante: dal recupero delle pietre usate per ricostruire alcuni muretti da una cava di gesso, all’utilizzo della terra del posto per creare il rivestimento di uno dei bagni.
Ovviamente anche gli arredi sono per la maggior parte di recupero. Uniche eccezioni sono la cucina completamente disegnata su misura e realizzata in cemento e legno, sia nelle basi sia nell’isola centrale, un grande tavolo con inserite cementine decorate, posto nella veranda in metallo verniciato colore bronzo, e infine gli arredi dei bagni, sempre in cemento.

Il progetto illuminotecnico combina luci tecniche con lampade di recupero. Gli scuri a filo parete sono fatti su misura con assi di legno di castagno, mentre le porte interne sono recuperate da altri vecchi edifici, come la porta d’ingresso principale in ferro, e il grande portone scorrevole, dello stesso materiale, che chiude la vetrata apribile della cucina.
Il giardino, pensato con l’aiuto di un agronomo, riprende nelle intenzioni i concetti di tutto l’intervento. Le piante esistenti, sistemate dopo anni di incuria, sono integrate con essenze nuove locali, per delimitare percorsi e dirupi, aree di verde addossate all’edificio e spazi aperti utilizzati per le relazioni e il riposo.
Tutto è stato pensato per dialogare coerentemente, creando una delicata melodia di sottofondo alle lunghe giornate luminose estive e a quelle più corte e soffuse invernali, ispirati da un paesaggio stupendo come quello delle morbide colline romagnole.
Nella complessità abbiamo cercato quell’empatia progettuale, aggiungendo solo ciò che serve ad un quadro già di per se eclettico, con l’obiettivo di essere completi senza però essere eccessivi.


CSD_L

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RESIDENZIALE
Residenza privata, Faenza (RA), 2021
Progettazione, architettura e arredo interni

Questo è un progetto dai caratteri contemporanei, sviluppato all’interno di un palazzo storico nel centro di Faenza, affacciato sulla splendida fontana del Castelli detto il Fontanino.
Il progetto originale di ristrutturazione è stato completamente revisionato lavorando su tutte le superfici con materiali e colori. Abbiamo mantenuto molto degli interventi dell’impresa, migliorandoli e integrandoli secondo una nuova visione capace di interpretare le esigenze della committenza.
Le travi lamellari posizionate nella copertura, color legno naturale, sono state impregnate con un tono velato che ne ha mantenuto l’aspetto naturale, integrandole con la nuova moodboard.
Colori avvolgenti e materiali naturali caratterizzano la residenza: legno per i pavimenti, intonaco schiacciato e strappato alle pareti, grés e resina integrati in pavimenti e rivestimenti dei bagni, dove abbiamo scelto anche sanitari e rubinetterie, porte a filomuro e maniglie in ottone ossidato.
A completamento del nostro intervento sono stati realizzati su disegno anche gli arredi. La cucina ha basi sospese, un legno di rovere scelto da noi, il piano di lavoro in pietra e una dispensa ideata come rivisitazione contemporanea di quella della tradizione italiana, in legno dalle velature grigio-marrone.
La cucina è separata dalla sala da grandi ante scorrevoli in ferro e vetro canettato, mentre una parete di ingresso in listelli di legno, sempre in rovere, nasconde le parti tecnologiche e contiene una porta nascosta di accesso allo studio, caratterizzato da una libreria in metallo dai ripiani in sottile lamiera nera.
Anche in questo intervento abbiamo cercato di armonizzare segni, linguaggi e superfici, per ridefinire spazi e ambienti, delimitare forme e funzioni, suggerire e accompagnare usi e stili, e far dialogare fra loro l’edificio e i suoi abitanti, in modo semplice e organico.